martedì 1 dicembre 2015

Architettura sospesa - La Casa sull'Albero



La casa sull'albero ha una lunga tradizione  nella storia dell’ uomo. 
Per i nostri antenati costituiva  il  naturale rifugio per proteggersi  dagli animali feroci. 
I Romani costruivano case  sugli alberi per abbellire i giardini  delle loro ville. 
Nel Rinascimento le case sull'albero costruite  nei giardini delle ville Medicee, furono fonte  di ispirazione artistica e letteraria mentre nei giardini inglesi  romantici diventa  espressione di libertà formale contrapponendosi allo stile rigoroso dei  giardini francesi.

In tempi più recenti, la casa sull'albero ha rappresentato, nell'immaginario collettivo, uno spazio avventuroso  e divertente associato al gioco dei bambini. 

Oggi questa architettura rappresenta uno stile di vita, un’occasione per evadere dalla realtà alla ricerca di   un’ esperienza alternativa , di un contatto  benefico e rigenerante  con la natura.

L’architettura sugli alberi si può a buon diritto definire naturale e biocompatibile per i materiali e per le tecniche usate. 
Ma anche minimal, per il design e per la necessaria rinuncia all’eccesso e all’orpello.

L’esperienza di salire su un albero da ragazzini, per sfida, per cogliere la frutta, per essere più vicini al cielo, ci accomuna un po’ tutti nei ricordi.
Come mai una volta diventati adulti, quando la ragione prevale sull’istinto, questa meravigliosa abitudine quasi sempre si perde? 


Spesso si ha la voglia di recuperare questo contatto verticale con la natura tra le ragioni che stanno facendo dell’architettura sugli alberi una tendenza.

Queste architetture sono più comuni in nord Europa e in nord America, dove i bambini hanno spesso il loro privatissimo rifugio sull'albero nel giardino di casa, a poco a poco le prime realizzazioni si stanno diffondendo maggiormente anche in Italia, per esempio in Lazio e in Puglia. 
Merito di alcuni pionieri, che a volte collaborano con gli studi stranieri specializzati in questo tipo di progettazione, come il tedesco Baumraum, di Brema, dell’architetto Andreas Wenning.


La progettazione e costruzione di una HomeTree richiedono competenze specifiche; i materiali devono essere ecompatibili e ovviamente il legno è quello principale, anche perché la struttura deve essere solida ma leggera e flessibile per seguire i movimenti dell’albero. 

Per questa ragione una delle tecniche utilizzate prende spunto da quella tipica della costruzione delle barche di legno. Non si usano viti, bulloni e ancoraggi che possano ferire l’albero. Il progetto deve poi armonizzarsi bene con l’ambiente (si potrebbe dire che deve essere elegantemente abbinato con l’albero, o gli alberi, su cui poggia).

Dal punto di vista storico e antropologico (ma volendo anche religioso) si può affermare che non c’è nulla di nuovo. Per esempio le popolazione del Borneo continuano tuttora a vivere su straordinarie costruzioni aeree nella loro giungla. 
«Stare sugli alberi fa parte della storia dell’uomo, ma evidentemente con il progredire della civiltà ce ne siamo dimenticati», ricorda l’architetto Giampietro Pitteri. «Ed è stato così per le culture di tutto il mondo. Nel ‘400 Sant’Antonio predicava su un albero, e nello stesso periodo, in Giappone, veniva edificato sugli alberi un importante monastero buddista».

Oltre alla nutrizione del più recondito immaginario infantile, una casa sull'albero non richiede permesso di costruire, in quanto è assimilabile a una struttura provvisoria.
Le normative oggi non contemplano una edificabilità sistematica in tal senso, a differenza per esempio della Germania, o degli Stati Uniti, dove queste case sono invece normalmente accatastate e godono di tutti gli oneri e gli onori che loro competono.

Proprio seguendo questa tendenza, il Trentino Alto Adige sta operando sulla normativa edilizia al fine di agevolare la costruzione di eco-case e villaggi arboricoli nei fitti boschi che ricoprono gran parte della regione.  
Inoltre, ai piedi delle Dolomiti (nel piccolo comune di Sagron Mis, poco più di 200 abitanti) verrà presto inaugurato un laboratorio permanente, immerso tra le latifoglie e le conifere del Parco Naturaledi Paneveggio-Pale di San Martino, dedicato alla ideazione e alla progettazionedi abitazioni sospese tra le fronde degli alberi, sempre nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente naturale circostante.


Come precedentemente detto, costruire una casa sull’albero ( anche se strutturalmente semplice ) non è così facile come si potrebbe immaginare. Anche per il progetto, così come per quanto riguarda la costruzione dobbiamo valutare delle componenti importantissime.
Per questo, se state pensando di autocostruirne una vi consiglio prima di visitare queste pagine.



Vi farò vedere ora, alcune delle costruzioni UpTree più incredibili e contestualmente davvero emozionanti e concluderò con la presentazione di Dom’Up, una casa sull’albero montabile in soli due giorni del prezzo di 25000 euro.

Progettata dall’architetto Terunobu Fujimori per il museo Shirakaba Kiyoharu, questa casa sull’albero a Hokuto, in Giappone, è sostenuta da un unico tronco di cipresso circondato da uno stuolo di alberi di ciliegio.

L’affascinante casa sull’albero è in realtà una casa da tè giapponese che è stata costruito appositamente per godersi i fiori di ciliegio in piena fioritura. 

Fujimori ha progettato la struttura con un solo sostegno per essere robusta abbastanza per essere perfettamente antisismica e anti-intemperie. Anche se l’esterno ricorda molto una casa delle favole, l’interno è rimasto spoglio e senza arredamenti.



TakashiKobayashi è un famoso progettista di case sugli alberi e la sua ultima realizzazione è la Kusukusu, una struttura tentacolare costruita intorno a un imponente albero di canfora di 300 anni di età ad Atami, in Giappone.
Dopo la sua realizzazione questa casa sull’albero è diventata la più grande di tutta la nazione, ed è nata dal lavoro di collaborazione tra Kobayashi e Hiroshi Nakamura di NAP Architects su commissione del Risonare Resort.


Dopo la scansione 3D di centinaia di punti sull’albero, il team ha creato un traliccio in acciaio che sfiora i rami dell’albero, ma che praticamente non li tocca, lasciando crescere in modo del tutto naturale la pianta come se non ci fosse alcuna struttura soprastante.
La costruzione di questa meraviglia architettonica è stata completata nel marzo del 2014, e ora gli ospiti del resort possono salire sulla piccola casa e godere della vista da quelle altezze.



Dom’Up, la casa sull’albero progettata dall’arboricoltore Bruno de Grunne e dall’architetto Nicolas d’Ursel è rispettosa dei boschi, e non lascia traccia sugli alberi che la sostengono.

La piccola abitazione sospesa può essere installata in soli due giorni senza la necessità di una gru e gli agganci sono stati studiati appositamente per essere del tutto reversibili: una volta smontata la struttura non rimane nessuna traccia né sul terreno, né sugli alberi.
Inoltre i materiali sono completamente naturali e una volta dismessa la costruzione può essere completamente riciclata.
La piattaforma ottagonale di 16 metri quadrati in legno è appesa agli alberi tramite dei tiranti e la copertura è in tessuto impermeabile. 
Concepita come una moderna tenda da campeggio completamente riciclabile, Dom’up possiede un parapetto metallico e una rete di sicurezza e in base agli standard europei le corde che sorreggono la struttura devono essere sostituite ogni cinque anni.

La casa sull’albero Dom’up riesce a realizzare il piacere di alloggiare a stretto contatto con la natura, dormendo sotto le stelle in modo sostenibile e completamente reversibile grazie ai collegamenti che abbracciano i rami invece di agganciarsi meccanicamente con chiodi o tavole.


"Se pianti un seme che diventa un grande albero,
ci puoi salire e ti sembra un super attico,
vedi si può fare,
costruire per sognare,
per fuggire dagli inverni,
e da lì vedere il mare,
dalla casa sull'albero"  Nina Zilli ...

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